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Il Buttero

Il Buttero è stato fino a non molto tempo fa una figura insostituibile nella Maremma Tosco-Laziale, un’area fatta di vasti spazi, di terreni impervi e di paludi dove pascolavano vacche e cavalli bradi allevati in branchi numerosi nelle grandi aziende. Il Buttero era l’uomo preposto alla cura del bestiame, che raggiungeva a dorso dei robusti cavalli maremmani.
In tempi più recenti, lo sviluppo dei sistemi zootecnici e le mutate modalità di allevamento unite alla scomparsa dei latifondi e delle grandi mandrie allevate allo stato brado hanno portato ad una contrazione del numero dei Butteri. Presso Tenuta di Alberese, però, quella del Buttero è una figura professionale ancora in piena attività, necessaria alla gestione di uno dei più grandi allevamenti di bovini d’Italia gestito allo stato brado: nella Tenuta si alleva infatti la Maremmana, una razza bovina autoctona che per sua costituzione fisica e genetica è un animale rustico e fortemente adattato ad un territorio altrimenti inospitale quali le pianure paludose della
maremma tosco -laziale del secolo scorso. Quello del Buttero è un lavoro insostituibile, fatto di capacità tecniche, resistenza fisica e grande passione.
La vita dei butteri è molto dura. Partono al mattino presto a controllare le mandrie, conoscono le vacche una per una, si accorgono se ci sono problemi, sanno individuare una femmina prossima al parto, possono smistare centinaia di animali per trasferirli da una zona all’altra, controllano i pascoli, le recinzioni, i punti di abbeveraggio. Il lavoro aumenta in primavera quando cominciano a nascere puledri e vitelli e iniziano le monte brade di tori e stalloni. Ogni maschio ha il suo gruppo e bisogna conoscere la progenie delle femmine per non farle montare da riproduttori della stessa linea di sangue. Cinque ore a cavallo ogni giorno dell’anno, con ogni condizione atmosferica 
Oltre all’allevamento bovino, il lavoro del Buttero prevede l’addestramento e doma dei cavalli maremmani, e la cura non solo degli animali ma anche delle rimesse, dei recinti e degli strumenti di lavoro: selle e finimenti.
Tale figura professionale appartiene all’immaginario collettivo della Maremma insieme alle vacche dalle grandi corna a lira che ancora pascolano nella piana di Alberese ed esercita una forte attrattività turistica vederlo all’opera. Nei tempi moderni sono molte le associazioni che operano per mostrare la tradizione, le bardature e la monta da lavoro, si tratta di folklore e oggi di butteri davvero in attività ne sono rimasti pochi. Questa figura, infatti, non ha senso se non esistono grandi estensioni e branchi di bestiame brado come alla Tenuta di Alberese dove lavorano quattro butteri per circa 450 animali.
Il buttero è annoverato fra gli antichi mestieri della Regione Toscana

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